lunedì 15 febbraio 2010

Andrzej Dragan


Qualche anno fa in occasione della Fotografia Europea a Reggio Emilia ho avuto l'onore e il piacere di conoscere Andrzej Dragan. Assieme a una mia amica, Eliana che ha scattatp questa foto, ci siamo recati presso l'Università dove teneva una conferenza per spiegare il suo modo di lavorare. Entrati me lo sono trovato davanti: polacco lui, mezzo polacco io, abbiamo scambiato qualche battuta, qualche parola nella nostra lingua dimostrandosi molto disponibile e incline a parlare. Questo ragazzo trentenne è laureato in fisica quantistica e si diletta nella fotografia per hobby...anche se dire fotografia è riduttivo. Anzi, non è nemmemo il termine giusto. Dragan non è il classico fotografo che gira con la macchina fotografica al collo per cercare di cogliere l'attimo, assolutamente no. Il suo lavoro si svolge principalmente su Photoshop dove grazie alla sua incredibile conoscenza di queso strumento realizza lavori impressionanti (lo potete notare guardando la sua gallery). Nemmeno lui si definisce un fotografo nel termine classico del termine e preferisce mostrare agli altri la sua personale visione del mondo: i suoi lavori turbano, si può provare repulsione o restare ammiranti dalla profondità di talune foto, dalle esasperazioni dei dettagli, dalla scelta dei punti di vista...se trovate una sua esposizione andate a vederla, non ne rimarrete delusi.
La sua conferenza di incentrava principalmente sul suo modo di lavorare e per modo di lavorare non intendo spiegazione punto per punto della sua tecnica. Ci ha mostrato diversi scatti fatti per alcune ditte, partendo dalla foto base per arrivare successivamente al risultato finale: qualcosa di strepitoso, fuori dalla portata dei comuni mortali. Era incredibile come riuscisse a destreggiare photoshop, quasi fosse un pennello, con una naturalezza che a tratti aveva dello sconcertante. Ma il passo più importante della sua conferenza è stato di non affidarsi alla rete, ai plug-in per cercare di replicare il cossidetto "Effetto Dragan" perchè la tecnica che usa per ogni foto varia di volta in volta. Quindi non usare quei plug-in per Photoshop o cos'altro ma invece liberare la fantasia e cercare di creare qualcosa di proprio, con un uno stile ben preciso invece che imprighirsi con cose fatte da altri. Sopratutto perchè Photoshop è uno strumento dalle potenzialità infinite e limitarsi ad applicare quelle due/tre maschere di contrasto, saturazione e modificare i livelli sarebbe solo riduttivo. Ed è un pensiero che condivido appieno...
Al termine della conferenza Dragan si è prestato agli scatti in compagnia di chi glielo chiedeva autografando anche il proprio libretto. Mi ha fatto molto piacere conoscerlo di persona e si è dimostrato una persona molto cordiale, aperta e sicuramente disponibile verso tutti...non come certi fotografi che credon di essere i re del mondo, del loro piccolo mondo.

2 commenti:

  1. Ciao Davide.

    Dopo essermi lacerato gli addominali leggendo le vostre avventure bretoni sono capitato sull'articolo di Andrzej: da sempre interessato alla sua tecnica, sono rimasto sorpreso dal sapere che teneva una conferenza così, per caso.

    Mi chiedevo quindi se tu, o i lettori di questo bel blog, conosciate risorse sul www che pubblichino informazioni come questa, in modo da poter anche io presenziare ad una sua conferenza.

    Grazie e buon lavoro, continua così :)

    Enrico

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  2. Ciao Enrico
    alors la conferenza di Dragan allora era programmata nell'ambito della Fotografia Europea. Se vai sul sito personale di Andrzej ci sono le news relative alle sue conferenze o eventualmente puoi mandargli una mail perchè vedo che non è molto aggiornata la relativa pagina.
    Mi fa piacere che ti sia piaciuto il diario della Bretagna, non hai idea di quanto mi ci è voluto per scriverlo ;-) saludo!

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