E' un po che son tornato dall'Islanda ma rimango ancora confuso per certi versi e non ancora acclimatato all'aria di casa. Ci sono posti che segnano dentro e ognuno ha il suo motivo di essere, il suo perchè e le persone portano dentro il ricordo di quella esperienza. Nelle due settimane di permanenza nella terra dei ghiacci ho visto cose che non so se tornerò a vedere in vita mia e ho assaporato sensazioni difficilmente ripetibili. Un viaggio on the road assieme ad un amico (Stefano Cuccolini - blog / flickr) che coltiva le stesse passioni, gli stessi interessi e anche quella voglia di andare in la, ancora più su, verso terre che forse leggiamo ogni tanto sulla cartina e di cui non ci interesseremmo minimamente ma che sanno regalare momenti, emozioni forti. Ci sarebbero già tante cose da dire ma ancora non ho fatto ordine nei miei pensieri e preferisco per un po di tempo vivere in questa dolce confusione e la notte cercare nel cielo quel delicato vello che mi ha lasciato senza parole. L'Islanda....terra dura, terra aspra, terra cruda ma sopratutto terra sincera che va abbracciata, accolta nei propri pensieri, nel proprio cuore per quello che è, senza pretendere nulla. E' difficile riuscire a scrivere anche solo queste poche righe perchè quei ricordi son talmente vivi, talmente vasti che è arduo riuscire a descriverli a parole...queste emozioni, queste sensazioni vanno vissute di persona e non ci sarà nè foto nè video che potranno trasmettere la loro grandiosità. Penso ancora a quelle strade infinite, quelle centinaia di chilometri in mezzo al nulla totale che riuscivano a trasmettere l'essenza di questa terra o alla potenza delle cascate che mettevano soggezione per quanta forza la natura avesse concentrato in un unico punto...la terra calda, fumante che emanava energia, il boato delle onde che si schiantavano contro le coste rocciose, la calma millenaria dei ghiacciai e il respiro della nostra Terra che accendeva il cielo nello spettacolo più grandioso che la notte possa ricordare...